Tour du Rwanda 2025, l’organizzazione tranquillizza: “Prese tutte le misure necessarie” – Ma Soudal Quick-Step e Lotto rimangono dubbiose sulla partecipazione
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Il Tour du Rwanda 2025 è un appuntamento molto atteso nel calendario internazionale, probabilmente più del solito dato che in questa stagione, sulle stesse strade toccate dalla corsa di categoria UCI 2.1, si disputerà poi anche il Mondiale di Kigali 2025. La situazione socio-politica in Rwanda, però, si è fatta molto delicata nelle ultime settimane, per via di un conflitto armato che si è sviluppato nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, proprio al confine con il territorio rwandese. Peraltro, secondo alcuni osservatori internazionale, ci sarebbe proprio il governo del Rwanda fra i “motori” del conflitto scoppiato.
In una situazione del genere, sembra difficile pensare allo svolgimento normale di una corsa professionistica di ciclismo, che dovrebbe iniziare il 23 febbraio e chiudersi il 2 marzo dopo otto giornate di gara. L’organizzazione del Tour du Rwanda ha comunque voluto tranquillizzare le squadre che hanno la corsa nel loro programma stagionale: “Quello che sta avvenendo nella RDC (Repubblica Democratica del Congo – ndr) è un conflitto fra il governo del paese e un gruppo armato congolese. C’è stata una sola occasione in cui questo conflitto ha avuto delle ripercussioni al di qua del confine rwandese e ora sono state prese tutte le misure necessarie affinché questo non si ripeta. La vita nella regione in cui si gareggerà (il distretto del Rubavu – ndr) e in tutto il Rwanda sta andando avanti normalmente e quindi l’organizzazione della corsa sta procedendo senza alcuna modifica. Le squadre e i loro sostenitori possono essere sicuri, l’evento sarà sicuro e divertente”.
In casa Soudal Quick-Step, che dovrebbe partecipare alla corsa rwandese con la sua squadra di sviluppo, per ora non sono granché tranquilli, però: “Abbiamo già fatto il Tour du Rwanda negli anni passati – le parole del direttore sportivo Kevin Hulsmans riportate da Het Nieuwsblad – È una corsa bellissima, divertente, con un bel campo partenti. Questo, almeno, di solito, dato che oggi sono abbastanza preoccupato. La terza e la quarta tappa previste dal percorso sono a un tiro di schioppo dalla regione in cui sta avvenendo il conflitto armato, saranno meno di cinquanta chilometri di distanza. E dovremo passare anche una notte in quella zona”.
Così, i dubbi si affollano sui tavoli della squadra belga: “L’organizzazione dice che garantisce per la nostra sicurezza, ma nel concreto questo cosa significa? Anche se c’è solo una piccolissima probabilità che succeda qualcosa, per me è già troppo – aggiunge il direttore generale della Soudal Quick-Step, Jurgen Foré – Posso anche credere che nel resto del Rwanda sia tutto a posto, ma preferirei che la corsa stesse lontano dalla regione in questione. Abbiamo capito che gli organizzatori non hanno questa intenzione e questo è motivo di preoccupazione”.
Pure la Lotto è attesa fra le squadre partecipanti, anche in questo con il gruppo giovanile, e anche nella sede della storica formazione belga c’è più di qualche dubbio: “Stiamo seguendo da vicino l’evoluzione della situazione – le parole del direttore Kurt van de Wouwer, riportate da Het Laatste Nieuws – Al momento, non abbiamo ancora deciso se andare in Rwanda o meno. Abbiamo la partenza programmata per il 20 febbraio, quindi abbiamo tempo per valutare le cose”.
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